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Il senso della bioetica per la sopravvivenza e la salute dell'umanità

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Scienza e filosofia sono discipline molto antiche, cresciute assieme per lungo tempo stimolandosi a vicenda. Se pensiamo a un prototipo di scienziato filosofo, chiunque può facilmente richiamare alla memoria il greco Ippocrate, vissuto nell’isola di Kos nel V e il IV secolo a.C. Egli affiancava rigorose procedure logiche (pur con tutti i limiti della sua conoscenza dell’epoca) a profonde riflessioni filosofiche. Era attento osservatore dell’ambiente, nel quale cercava elementi, che annotava scrupolosamente, per spiegare le cause dei sintomi dei malati che visitava, senza discriminazioni in base al ceto sociale, tra l’altro. Non solo, ma la prima grande scuola di medicina, a Kos, è stata anche un ospedale concepito con un approccio globale alla salute dei malati: l’Asklepieion. In quel luogo, le cui rovine sono ancora visitabili, erano presenti le stanze per le visite mediche, quelle per le degenze, gli spazi sacri per la preghiera, un magnifico e confortante panorama sul mare con la costa di fronte (oggi Turchia) e in seguito furono aggiunte anche le terme, dai Romani. Un vero e proprio approccio complesso alla salute! Peccato che, dopo i positivi esordi nell’antichità, la storia umana abbia portato a sviluppi diversi: la scienza si è progressivamente sviluppata separandosi sempre più dalla filosofia e dall’etica.