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Rock, utopia e liberazione all’alba degli anni ‘70

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«Forse così sapremo quello che vuol dire affogare nel sangue tutta l’umanità». Queste parole tratte dal brano di apertura di «Arbeit Macht Frei», il primo album degli Area, al di là della sua straordinaria qualità musicale, ne evidenziano oggi, a 50 anni dalla realizzazione, anche la dimensione profetica. Un messaggio che rappresenta in modo drammatico e potente la sensibilità di una generazione di artisti verso una narrativa dai contorni inediti e segnata da una nuova consapevolezza. Basta guardare anche altri titoli presenti nel disco come, appunto, «Consapevolezza» e «Le labbra del tempo» per cogliere come mettessero in campo temi imprevisti molto al di là delle battaglie ideologiche che avevano animato il passaggio fra ’60 e ‘70 e affermavano come uno strumento, quale stava diventando la musica, si potesse utilizzare anche per raccontare storie e lanciare nuovi sguardi sul futuro. Un passaggio lucidamente raccontato dallo studioso di movimenti politici Diego Giachetti, con riflessioni utili a comprenderne il percorso.