Contenuti

Populismo e nazionalismo nella retorica patriottica di Vladimir Putin

Contenuti

La Russia di Vladimir Putin «non è una democrazia, ma un governo in nome del popolo e per il popolo. La base elettorale principale di Putin è il popolo. Tutto il suo potere proviene dall’appoggio del popolo», spiega Migranyan (in Ioffe 2018). La legittimità popolare in Russia non deriva, però, dalle elezioni. Dall’inizio della sua presidenza, Putin ha configurato una politica interna che non solo ha enfatizzato elementi di patriottismo, xenofobia e antioccidentalismo, ma ha anche costantemente spinto a una depoliticizzazione della società, facendo contemporaneamente ricorso a un linguaggio esplicitamente populista (Casula 2013). Poiché il concetto di populismo può essere volto in diverse direzioni, occorre chiedersi chi forma, nella pratica, il popolo che tanto importa al sistema russo in momenti topici della vita politica del paese. Nell’era Putin, il discorso ufficiale ha separato rigorosamente l’etnicità dall’identità nazionale e ha introdotto nella sua definizione di «russo» (rossijskij) una combinazione di simboli presovietici e sovietici. Le situazioni di tipo bellico implicano una dicotomizzazione populista dello spazio politico. Per Putin, è la politica a essere la continuazione della guerra, ricorrendo alla celebre inversione di Foucault (1980) dell’affermazione di Carl von Clausewitz.