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La Pinya, collettivo di autogestione educativa

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E’ possibile un progetto di scuola che non coinvolga solo i bambini ma anche gli adulti nel processo educativo? In cui anche i genitori possono sostituire gli insegnanti perché hanno costruito insieme le dinamiche educative?

A Barcellona funziona da quasi vent’anni un progetto con queste caratteristiche, che si definisce “collettivo di autogestione educativa” e parte proprio dall’idea di non delegare la questione educativa a degli specialisti, e di prendere invece decisioni collettive per condividere la responsabilità pedagogica. La scelta di creare uno spazio educativo in cui si rispetta il processo di crescita e sviluppo dei bambini si inserisce tra le iniziative che puntano ad una trasformazione sociale, ovvero ad una lotta attiva fuori dalle istituzioni statali, considerando l’educazione ufficiale come strumento per perpetuare una società neoliberale. Si parte dal concetto che educare implica anche educarsi: non si tratta quindi di una semplice escuelita che si prende cura dei bambini, ma alla Pinya (questo il nome del progetto) ci si prende cura di tutto il gruppo, adulti e bambini.