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Editoriale n. 2

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Nel momento in cui chiudiamo il secondo numero della rivista, ancora lontana appare la fine della guerra in Ucraina, iniziata il 24 febbraio con l’invasione da parte dell’esercito russo di un territorio sovrano. Molte, forse troppe parole sono già state spese su questo conflitto che, come tutte le guerre, segna naturalmente una sconfitta del genere umano e della civiltà, qualunque significato si voglia dare a queste espressioni.

Consci della difficoltà di sviluppare riflessioni penetranti, desideriamo proporre un’analisi di ampio respiro e alcuni spunti di approfondimento sul tema: troverete una interessante disamina dell’ideologia nazional-populista putiniana svolta da Sofia Tipaldou e un percorso di letture per adolescenti suggerito da Libri e formiche.

Al contempo, non vogliamo sottrarci al dovere di prendere una posizione il più possibile chiara, date le circostanze. È nelle corde della nostra rivista tentare di rafforzare lo spirito di libertà e solidarietà degli sfruttati e degli oppressi, in ogni luogo e sotto ogni regime. Sconcertati per le avvilenti contorsioni ideologiche del pensiero a cui stiamo assistendo da troppe settimane, ci teniamo a puntualizzare che, a nostro giudizio, nessuna equiparazione può essere accettata tra chi aggredisce e chi viene aggredito, tra chi proditoriamente attacca e chi cerca disperatamente di difendersi.